Fu la prima reflex digitale “nata digitale”.
Tutte le reflex digitali precedenti erano fotocamere a pellicola modificate per ospitare un sensore, il risultato era che le macchine oltre ad essere pesanti e scomode e macchinose da usare erano estremamente costose. La D1 nel 1999 costava “solo” 10 milioni di lire, una cifra ben superiore ad ammiraglie analogiche come la F5 ma di 2 o 3 volte inferiore ad altre digitali come le Kodak DSC.
La D1 ha cambiato il mercato della fotografia portando nelle mani dei professionisti uno strumento davvero pratico da utilizzare. La qualità delle immagini non poteva competere con quella offerta dalla pellicola ma nei servizi in cui la rapidità era fondamentale come nei reportage la D1 consentiva di ottenere risultati impossibili a pellicola e di trasferire le immagini rapidamente alle redazioni.
La macchina aveva alcune caratteristiche davvero interessanti. Il primo era il sensore, sebbene producesse immagini da soli 2,6 megapixel in realtà il sensore era da oltre 10 megapixel, una risoluzione all’epoca impressionante. Il problema era però gestire questa enorme mole di dati e la scarsa sensibilità nativa pari a soli 50 ISO. Decisero quindi di realizzare il sensore con quella tecnologia ma di connettere i fotositi in gruppi di 4 (pixel binning 2×2) in questo modo la sensibilità nativa è salita a 200 ISO e la quantità di dati da elaborare era 4 volte minore e quindi alla portata dei processori dell’epoca. I file risultavano molto dettagliati e la macchina poteva scattare a sensibilità fino a 1600 ISO valore che si raggiunge anche con la pellicola ma soprattutto questo valore poteva essere cambiato rapidamente con un tasto cosa impensabile a pellicola.
Altra caratteristica interessante era la cadenza, la D1 poteva scattare 4,5 fotografie al secondo, vero è che le macchine a pellicola potevano scattarne 8 o anche di più ma le altre digitali difficilmente riuscivano a fare più di 1 scatto al secondo e alcune potevano richiedere diversi secondi tra uno scatto e l’altro. La fotografia di azione e sportiva non era mai stata così economica, al posto di consumare decine rullini si poteva scattare centinaia di foto digitali e salvarle su una piccola memoria anche perché quasi tutti scattavano in jpg, non c’era la filosofia di scattare in raw.
La D1 aveva un otturatore che permetteva tempi di otturazione incredibili ossia fino a 1/16000s. Per comparativa le attuali reflex digitali di qualsiasi marca non si spingono oltre 1/8000s, le mirroless vanno oltre ma solo con otturatore elettronico, non meccanico. Questo otturatore permetteva anche di sincronizzare i flash con tempi fino a 1/500s, oggi tutte le reflex digitali si fermano a 1/250s come tempo di sync flash.